Il problema dell’infezione da Coronavirus esiste, ma come tutti gli anni. Infetta le persone e porta a morte le persone più deboli e già malate. Come tutti gli anni. Per cui è giusto che si debbano mettere in atto delle misure preventive che cerchino di preservare queste persone, ad esempio: lavarsi le mani, usare i fazzoletti monouso, rispettare le normali regole di igiene personale e collettivo (pulizia dei locali, ecc…), se non si sta bene e si è a contatto con le persone più fragili, ridurre momentaneamente i contatti con loro (e non con le persone che non sono fragili), ecc… Come tutti gli anni.
L’idea attuale di chiudere interi territori è ancora più ridicola. Facciamo un esempio. Esiste una stanza piena di formiche; formiche che si vogliono eliminare. Oltre al fatto che la stanza non è completamente chiusa (è una stanza di passaggio per cui si deve passare ed è anche necessario aprire la porta di tanto in tanto per questioni urgenti ed improrogabili), immaginiamo che venga chiusa. Completamente. Prima o poi le formiche moriranno, giusto? Bene. E poi? Ad un certo punto sarà necessario riaprire. Oggi, domani o dopodomani; il 3 aprile o il 24 maggio. Ma sarà necessario riaprire. E le formiche sono lì fuori, perché il virus non è stagionale ed è dappertutto.
L’idea attuale di chiudere interi territori è ancora più ridicola. Facciamo un esempio. Esiste una stanza piena di formiche; formiche che si vogliono eliminare. Oltre al fatto che la stanza non è completamente chiusa (è una stanza di passaggio per cui si deve passare ed è anche necessario aprire la porta di tanto in tanto per questioni urgenti ed improrogabili), immaginiamo che venga chiusa. Completamente. Prima o poi le formiche moriranno, giusto? Bene. E poi? Ad un certo punto sarà necessario riaprire. Oggi, domani o dopodomani; il 3 aprile o il 24 maggio. Ma sarà necessario riaprire. E le formiche sono lì fuori, perché il virus non è stagionale ed è dappertutto.
Pertanto un isolamento non ha alcun senso: o si porta avanti ad libitum (il che è impossibile) oppure ad un certo punto bisogna rendersi conto che il virus – fra l’altro non grave, non mortale, ecc… – è ovunque. E “bonificata” una zona, ammesso che ci si riesca, il virus potrà entrare nuovamente indisturbato. Chi ha pensato all’isolamento (a pensare bene) chiaramente NON conosce le basi della Epidemiologia.
Una brevissima riflessione quindi di come le misure epidemiologiche siano contro la logica aristotelica e le più elementari regole di epidemiologia: la malattia non nasce dall’Italia – ma viene fatta passare per tale, anche da chi avrebbe tutti gli interessi per difendere la Nazione – il sistema di monitoraggio non ha alcuna utilità (il tasso di infezione reale è ampiamente sottostimato perché parecchie persone sono asintomatiche, si veda il continuo tam-tam mediatico di chi dice: “sono infetto, ma sto bene”) e la presa in carico del problema cercando di chiudere tutto (che è impossibile) senza pensare a come uscire dal problema, dimostra a voler ben pensare ad una ingenuità ed ignoranza magistrale, a pensar male fa pensare invece ad una volontà di voler far affossare l’Italia sul piano sociale, economico e morale.
Una brevissima riflessione quindi di come le misure epidemiologiche siano contro la logica aristotelica e le più elementari regole di epidemiologia: la malattia non nasce dall’Italia – ma viene fatta passare per tale, anche da chi avrebbe tutti gli interessi per difendere la Nazione – il sistema di monitoraggio non ha alcuna utilità (il tasso di infezione reale è ampiamente sottostimato perché parecchie persone sono asintomatiche, si veda il continuo tam-tam mediatico di chi dice: “sono infetto, ma sto bene”) e la presa in carico del problema cercando di chiudere tutto (che è impossibile) senza pensare a come uscire dal problema, dimostra a voler ben pensare ad una ingenuità ed ignoranza magistrale, a pensar male fa pensare invece ad una volontà di voler far affossare l’Italia sul piano sociale, economico e morale.
Leggi l’articolo